Prima c’era solo Whatsapp: il loghetto verde era entrato nelle nostre vite con una promessa: mai più pagare cifre esorbitanti per inviare messaggi (eccetto i costi della vostra connessione a Internet e l’abbonamento). Poi è stato acquistato da Facebook, e alcuni hanno storto il naso, talmente tanto che è nato Telegram: un servizio di messaggistica istantanea pensato – senza fini di lucro – dalla società Telegram LLC. I client ufficiali di Telegram sono distribuiti come software libero per diverse piattaforme.
Perché però Telegram è migliore rispetto a Whatsapp? E perché dovrei integrarlo nella strategia di web marketing?
I messaggi scambiati sono salvati sulla cloud, e sono quindi raggiungibili ovunque. Possiamo condividere file oltre 1 GB (Whatsapp permette di caricare solo file fino a 16mb ), e da qualche tempo è stata attivata anche la funzione “canali”, che sostituisce le liste “broadcast”. Ogni canale può accogliere un numero illimitato di utenti del servizio e può anche essere reso pubblico attraverso un link esterno: questa feature può essere molto utile per chiunque voglia aggiornare in tempo reale e senza problemi di target il pubblico sui propri contenuti (se sono iscritti al canale un motivo ci sarà, anche se vi consigliamo di invitare gli utenti al canale, senza aggiungerli autonomamente). Ogni pubblicazione può essere monitorata grazie a un contatore (utile in fase di ridefinizione di strategia).
Telegram è personalizzabile: possono essere creati ad esempio degli “sticker” (una sorta di emoji), che poi potranno essere caricati e condivisi in modo da comunicare in modo informale e originale con gli utenti. È stato eliminato anche il problema del “perchè dovrei dare il mio numero di telefono a un’app che non conosco”. Una volta scaricata basta infatti inserire un nickname personale, tramite il quale si può essere rintracciati.
Fra i vari elementi a favore di questa app c’è anche la sicurezza, che si basa su un protocollo che – a detta dei suoi creatori – la rende praticamente invulnerabile grazia ad algoritmi testati a lungo per rendere la sicurezza compatibile con una grande velocità e affidabilità.
Un’altra freccia nella faretra di Telegram sono i bot, dei “risponditori automatici” che inviano messaggi e media di vario genere a chiunque si colleghi con voi. Si possono usare per creare call-to-action, o per offrire ai clienti qualcosa (sconti, promo, etc.), fare costumer care o rispondere alla FAQ, e su internet si trovano anche elenchi di quelli già presenti.
Vale la pena di investire su Telegram? A oggi gli utenti sono “solo” 100 milioni, ma sono in crescita quasi costante: basti pensare che la media di messaggi inviati al giorno è di circa 12 miliardi, quindi è un strumento sicuramente da tenere in considerazione.